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3 Giugno 2025

 Affitti brevi e identificazione degli ospiti: il TAR del Lazio cancella l’obbligo di riconoscimento “de visu”

🏛️ Affitti brevi e identificazione degli ospiti: il TAR del Lazio cancella l’obbligo di riconoscimento “de visu”

📌 Una sentenza che segna un punto di svolta per l’accoglienza digitale in Italia

Nel panorama normativo italiano, la recente decisione del TAR del Lazio rappresenta un precedente storico per il settore dell’ospitalità extra-alberghiera. Con la sentenza del maggio 2025, è stata annullata la controversa circolare ministeriale del 18 novembre 2024, che imponeva ai gestori di locazioni brevi l’obbligo di identificare fisicamente – “de visu” – ogni ospite, prima di poter effettuare il check-in e trasmettere i dati alle autorità.

La pronuncia ha creato un nuovo equilibrio tra sicurezza pubblica, innovazione tecnologica e diritti degli operatori, segnando l’inizio di una nuova fase nella gestione digitale degli alloggi turistici.

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⚖️ Il cuore del provvedimento: perché il TAR ha annullato la circolare

La circolare del Ministero dell’Interno, emessa nel contesto di preoccupazioni legate al Giubileo 2025 e al clima internazionale teso, mirava ad aumentare il livello di controllo sugli accessi agli immobili locati a fini turistici. La misura, tuttavia, è stata oggetto di forti critiche da parte delle associazioni di categoria, dei professionisti dell’accoglienza e dei giuristi, in quanto fondata su un atto amministrativo e non su una norma primaria.

📌 Le motivazioni chiave della sentenza:

  1. Violazione del principio di legalità: una circolare non può introdurre obblighi penalmente rilevanti (ex art. 17 TULPS), in assenza di una legge che li preveda.
  2. Contrasto con la riforma dell’art. 109 TULPS (2011): il legislatore ha già superato l’obbligo di identificazione in presenza, prevedendo solo la trasmissione dei dati agli organi di pubblica sicurezza.
  3. Mancanza di proporzionalità e ragionevolezza: l’obbligo “de visu” grava eccessivamente sui piccoli operatori, senza apportare un effettivo incremento alla sicurezza.
  4. Violazione delle norme UE: la misura è in contrasto con i principi di libera prestazione dei servizi e libera impresa sanciti dal TFUE, oltre che con la Direttiva 2006/123/CE.

🏠 Chi è coinvolto: impatto su B&B, case vacanze e affitti brevi

Il provvedimento avrebbe riguardato non solo le locazioni brevi in senso stretto, ma anche:

  • B&B e affittacamere;
  • Appartamenti turistici gestiti in forma imprenditoriale;
  • Piccole strutture ricettive diffuse su piattaforme digitali.

Per tutti questi soggetti, il ritorno all’identificazione esclusivamente in presenza avrebbe rappresentato:

  • Un aggravio di gestione (soprattutto per check-in in orari serali o notturni);
  • Perdita di competitività rispetto alle strutture automatizzate in altri Paesi UE;
  • Rischi sanzionatori in caso di impossibilità materiale a identificare l’ospite di persona.
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📲 La tecnologia al centro: come funziona il check-in da remoto

Il sistema di check-in digitale, oggi pienamente legittimato, non è una procedura superficiale. Al contrario, si basa su strumenti sofisticati e tracciabili:

StrumentoFunzione
OCR documentaleScansione automatica e lettura di carta d’identità/passaporto
Selfie video / Face MatchVerifica biometrica con confronto tra volto e documento
Firma elettronicaAccettazione delle condizioni del soggiorno e privacy
Log digitaliArchiviazione di timestamp, IP, dispositivo e consenso

Questi dati, una volta verificati, vengono automaticamente trasmessi:

  • al Portale Alloggiati Web per la comunicazione obbligatoria alle Questure;
  • ai sistemi ISTAT per la rilevazione turistica;
  • al gestionale per il calcolo della tassa di soggiorno, ove prevista.
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🔐 Domotica e serrature intelligenti: il passo successivo

La gestione da remoto del check-in è spesso integrata a sistemi di domotica applicata all’ospitalità, tra cui:

  • Tastiere con codici dinamici, validi solo durante il soggiorno;
  • Accessi RFID attivabili dopo la registrazione;
  • App mobili per l’apertura delle porte;
  • Sistemi cloud che controllano accessi, luci, consumi, e sicurezza.

Questa filiera digitale permette di offrire un’esperienza fluida e sicura, riducendo i margini di errore umano e i costi operativi.


👁️‍🗨️ Le reazioni: tra soddisfazione e perplessità

  • Le associazioni extralberghiere parlano di “vittoria del buon senso”.
  • Alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine temono un calo nei controlli effettivi, ma ammettono che la tecnologia – se usata correttamente – offre tracciabilità e audit trail migliori dell’identificazione fisica.
  • I giuristi vedono nella sentenza un richiamo alla centralità della legge rispetto a provvedimenti amministrativi con effetto sanzionatorio.

🚀 Una nuova fase per l’accoglienza digitale in Italia

La sentenza del TAR del Lazio ha riaperto lo spazio per un’ospitalità:

  • Più moderna, basata su automazione e flussi digitali;
  • Più efficiente, grazie all’integrazione tra PMS, CRM e API istituzionali;
  • Più sicura, perché ogni accesso, identificazione e attività viene registrata con precisione informatica.

📣 Conclusione: verso una regolamentazione tecnologicamente neutra

L’obiettivo del legislatore e della pubblica amministrazione deve ora essere quello di regolamentare il settore in modo neutro rispetto agli strumenti tecnologici utilizzati, purché questi siano tracciabili, sicuri e conformi al GDPR.

L’adozione di tecnologie smart non è un ostacolo alla legalità: è una sua estensione digitale.


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